Pulizie e sanificazioni: le sfide del settore e l’importanza della regolamentazione e della formazione

Il settore delle pulizie e delle sanificazioni svolge e ha svolto un ruolo essenziale, lo abbiamo potuto vedere anche con l’emergenza Covid in cui l’intervento di Aziende qualificate ha contribuito in modo significativo alla prevenzione e al contenimento della diffusione del virus. Tuttavia, il settore del Cleaning, in questi ultimi 2 anni, si è trovato ad affrontare diverse difficoltà sistemiche che hanno messo in luce alcune problematiche importanti.

In primo luogo, è emersa la sfida della concorrenza sleale da parte di imprese improvvisate e prive di professionalità. Molte aziende si sono improvvisate come fornitori di servizi di pulizia e sanificazione, senza avere il know-how necessario per svolgere queste delicate attività. La sanificazione è un processo che richiede competenze specifiche e un approccio scientifico, e non può essere affidato a chiunque. È fondamentale che chi organizza e svolge queste attività abbia la competenza necessaria per farlo in modo corretto ed efficace.

Inoltre, si è assistito al moltiplicarsi di protocolli di sanificazione “fai da te” che prescindono da qualsiasi approccio scientifico. Questo fenomeno ha portato a un rischio reale per la salute pubblica, poiché l’utilizzo di metodi non validati e la mancanza di standard possono compromettere l’efficacia della pulizia e della sanificazione, mettendo a rischio la sicurezza degli ambienti e delle persone che li frequentano.

Secondo Elena Razzano, la titolare de “La Rondine Srl” azienda leader nel settore delle pulizie e delle sanificazioni, è fondamentale una regolamentazione più rigorosa dell’attività di pulizia e sanificazione in forma di impresa. Questo implica l’implementazione di norme e standard chiari che stabiliscano requisiti minimi per l’operatore e l’organizzazione dei servizi di pulizia e sanificazione. Una maggiore regolamentazione contribuirebbe a garantire la qualità e la sicurezza dei servizi offerti, riducendo al contempo la presenza di operatori improvvisati e non competenti.

Al centro delle priorità, continua Elena Razzano de “La Rondine Srl”, ci sono i piani di formazione degli operatori addetti al processo di pulizia e sanificazione degli ambienti. La formazione deve essere articolata su più livelli, includendo corsi di base sulle procedure, la sicurezza e la qualità. È fondamentale che gli operatori acquisiscano conoscenze approfondite sulle migliori pratiche di pulizia e sanificazione, nonché sul corretto utilizzo dei prodotti chimici e delle attrezzature specifiche.

Inoltre, è importante prevedere step successivi di specializzazione, in base alla tipologia dei locali dove l’addetto opera. Ad esempio, la pulizia e la sanificazione di un ospedale o ancora di una struttura turistico ricettiva richiedono competenze diverse rispetto a quelle necessarie per la pulizia di un ufficio o di un negozio. Pertanto, la formazione dovrebbe essere mirata e adattata alle esigenze specifiche di ciascun contesto, garantendo così l’efficacia e la sicurezza dei processi di pulizia e sanificazione.

Il settore delle pulizie e delle sanificazioni ha giocato un ruolo fondamentale durante l’emergenza Covid, ma ha anche affrontato sfide significative. È necessaria un’ulteriore regolamentazione dell’attività di pulizia e sanificazione, con un focus sulla formazione degli operatori e sull’adozione di protocolli scientificamente validati. Solo attraverso l’implementazione di standard e pratiche di alta qualità, sarà possibile garantire ambienti puliti e sicuri per tutti e porre fine “all’improvvisazione” priva di efficacia e di professionalità da parte di aziende senza alcuna preparazione.

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